Storia, aneddoti e leggende del mangostano

Si trova il mangostano in italia? Perché si chiama regina della frutta? Quando è iniziata la ricerca scientifica su questo frutto? Oggi daremo un qualche risposta a queste domande e scoprirai anche qualche aneddoto curioso.

 

Diffusione conservazione e una curiosità sul mangostano

In Europa la maggior parte della commercializzazione del mangostano proviene dall’Asia, soprattutto dal Sud-Est, mentre negli Stati Uniti dal centro America. In Italia è ancora difficile trovare il mangostano fresco se non nei negozi ortofrutticoli molto ben riforniti, tuttavia alcune coltivazioni sono presenti anche nel nostro Paese.

Il mangostano, come tutta la frutta tropicale, è difficile da conservare a lungo e di norma a secco si può mantenere per un periodo non superiore ai 30 giorni dalla raccolta, mentre sotto refrigerazione questo periodo può allungarsi. Per verificare il buono stato di conservazione del frutto è sufficiente tastare il pericarpo: se questo cede leggermente allora il mangostano può essere considerato fresco.

Attenzione: il pericarpo contiene dei tannini che vengono utilizzati sia per la conciatura sia per la colorazione del cuoio e possono macchiare in modo indelebile le superfici delicate e i tessuti che si trovano a contatto con esso, quindi quando tagli il pericarpo del mangostano tieni a mente questo aspetto.

 

Un aneddoto sul mangostano

Il mangostano è conosciuto da secoli dalle popolazioni autoctone in cui cresce la Garcinia Mangostana, tuttavia la sua diffusione in altre aeree del pianeta iniziò solamente ai primi dell’800. Fu la regina Vittoria a voler incrementare la sua diffusione anche in Europa, ma i primi tentativi di coltivazione fallirono. L’aneddoto racconta che la che quando la regina assaggiò il mangostano, lo dichiarò il suo frutto preferito e che avrebbe nominato “sir” chiunque fosse stato capace di portare a corte un mangostano fresco. Inutile dire che nessuno godette di questo privilegio per le difficili condizioni di conservazione, ma questa storiella diede al mangostano il titolo onorifico di “frutto della regina”. L’origine invece del titolo Regina della frutta è più difficile da identificare, ma sembra che sia nato proprio nelle isole delle Molucche, dove la pianta cresce spontaneamente e dove la popolazione ha potuto godere maggiormente dei suoi benefici.

 

L’interesse della comunità scientifica

La ricerca scientifica iniziò ad interessarsi al mangostano solo nei primi anni 90 del XX secolo. In questo periodo alcuni studi si impegnarono ad analizzare la composizione molecolare del mangostano e del suo pericarpo, isolando una serie di xantoni prima di allora sconosciuti fra cui: α-Mangostin, γ-Mangostin, Garcinone D, Garcinone A, Garcinone B, 3-Isomangostin, Garcinone C, Mangostanol, Garcinone E, contenuti esclusivamente in questo frutto. Da allora le ricerche sono continuate con sempre maggior interesse da parte della comunità scientifica che si è concentrata soprattutto sulle qualità antiradicaliche, antiossidanti e antimicrobiche degli xantoni del mangostano.

 

curiosità e aneddoti sul mangostano

 

 

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