Il Mangostano e le sue proprietà

Probabilmente avrai già letto qualcosa ma forse non ti ha ancora convinto o magari hai ottenuto qualche informazione parlando con gli amici o leggendo qualche rivista.
Beh, posso anticiparti che non ho alcuna intenzione di essere ripetitivo.

Non voglio convincerti di nulla, non voglio venderti alcun prodotto affermando che le sue proprietà benefiche e curative siano senza eguali. Il mio compito, come informatore, è solo quello di spiegarti quali sono le proprietà del mangostano.

Il mangostano, anche se probabilmente già lo saprai, è un frutto. Le varie popolazioni lo usavano per qualunque cosa: problemi intestinali, cura di gengiviti, tonico e addirittura tagliato a fette e posto su una parte dolorante (ma non si usava la bistecca?).

Sì, difficile contare gli svariati usi del mangostano da parte delle tribù indigene, ma credo che questo sia di poco rilievo visto che può portarci su un’unica direzione: confonderti le idee!

Il mangostano ha solo la proprietà di combattere lo stress ossidativo e ostacolare i processi infiammatori presenti nel tuo organismo.

Personalmente non sono a conoscenza che possa fare altro.

Il frutto del mangostano può avere favolose proprietà antiossidantiQuindi, se in questo momento non hai alcuna infiammazione in atto e il tuo livello di stress ossidativo è sotto controllo, allora, è inutile che tu continui a leggere. Se vuoi saperne di più, invece, ti consiglio di leggere qualcosa sugli...

ATTENZIONE: Se sai già tutto sul mangostano e vuoi provare i suoi effetti benefici, allora scopri di più sulla purea di mangostano.

Hai trovato questo articolo interessante? Allora clicca su...

Errori frequenti nell’alimentazione dei bambini

Postato il 27/10/2016

L’alimentazione è fondamentale per la salute, specie se coinvolge anche i più piccoli. Imparare cosa è giusto o sbagliato per loro, cosa è bene che mangino e cosa, invece, dovrebbero assolutamente evitare non è semplice, poiché incidono molto le cattive abitudini familiari, la fretta, la scarsa informazione, la paura che il bambino non cresca abbastanza. In passato anche i consigli dei pediatri andavano in questa direzione, fortunatamente, però, le cose sono cambiate. I medici consigliano alimentazioni sane e controllate anche per i più piccoli, eliminando cibo spazzatura che troppo spesso viene loro concesso.

Impariamo le regole per la migliore alimentazione dei bambini

alimentazione dei bambiniCerchiamo, quindi, di capire quali sono le norme da seguire per una corretta alimentazione dei più piccini, che, però, può essere seguita anche da nonni e genitori.

No alla dieta in bianco

Seppur per abitudine siamo propensi a pensare che mangiare in bianco fa bene alla salute, non è propriamente così. Si crede che la pasta in bianco condita con olio o burro e formaggio sia la cosa migliore per i bambini, convinti di non sbagliare, ma la dieta in bianco dovrebbe essere riservata a casi particolari come gastroenteriti, bruciori di stomaco e altre problematiche. Prima di tutto, con questo tipo di alimentazione si abitua un bambino a provare solo ed esclusivamente una tipologia di sapore e poi perché dal punto di vista nutrizionale questo tipo di pasto apporta davvero poche sostanze nutritive. Iniziamo col dire che la pasta andrebbe alternata tra quella di semola di grano duro e quella semola di grano integrale. Ma non solo, è bene aggiungere anche altri tipi di cereali integri. Per quanto riguarda il condimento, poi, l’olio di oliva non va escluso ma è sempre bene accompagnarlo a della salsa di pomodoro, meglio se biologica e frasca perché ricca di vitamine. Una valida alternativa può essere il pesto, ideale quello fatto in casa, e le passate di verdure ricche di fibre.

Mai saltare la colazione

Molto dipende dai bambini, ve ne sono alcuni che si svegliano affamati ed altri che appena svegli non mangerebbero niente. La colazione resta comunque il pasto più importante della giornata, proprio come per gli adulti, e non andrebbe mai saltata. Per agevolare i bambini si possono assecondare i loro gusti, magari scegliendo alimenti salati invece del classico latte con i biscotti, oppure un toast e una spremuta d’arancia. La cosa importante è scegliere dei cibi sani, con ottimi ingredienti.

Variare il menù

Capiamo bene che la fretta può non aiutare in questi casi, ma è sempre bene proporre ai più piccoli una dieta varia. Ricordate che i menù ripetitivi annoiano i bambini e non sono ottimali dal punto di vista nutrizionale. Non è necessario cucinare sempre cose nuove, basta magari mischiare cibi già pronti e rapidi da cucinare con alimenti freschi da aggiungere al momento. Anche variare le cotture è un’ottima regola da seguire.

Ridurre sale e salumi

Convinte che le proteine siano indispensabili, spesso si tende ad esagerare con il rischio di fare più male che bene. Le proteine non vanno di certo escluse dalla dieta dei bambini, ma non possono essere l’alimento base. Non solo va dosata la quantità, ma anche la qualità. Per questa ragione riducete il consumo di salumi e wurstel, da sempre un alimento amato dai bambini, veloce da preparare, ma per nulla sano perché ricco di grassi, additivi e sale. Troppo sale non va bene ed andrebbe evitato, o quantomeno ridotto, sin nella primissima infanzia. Scegliete, invece, della carne magra, cucinata senza grassi, ma comunque non proponetela ogni giorno. Un valido sostituto della carne è il pesce o il formaggio fresco, meglio se associati a legumi e cereali.

Attenzione a succhi di frutta e bevande dolci

Dare ai propri figli succhi di frutta non vuol dire assolutamente aver fornito loro la dose di frutta quotidiana che dovrebbero assumere. I succhi di frutta sono pastorizzati e, subendo questa lavorazione, perdono tutte le vitamine. Inoltre, contengono solo la polpa della frutta, priva di fibre invece necessarie, stracolmi di zuccheri semplici. Se i bambini non gradiscono la frutta fresca intera, ripiegate su frullati freschi preparati con acqua e frutta. Altro errore molto frequente è accompagnare i pasti con bevande dolci durante:. Non solo è un’abitudine da abolire, ma è deleteria dal punto di vista nutrizionale. Ricordate che mentre si mangia si dovrebbe bere solo ed esclusivamente acqua. Per non parlare poi delle bibite gassate, assolutamente da evitare per i più piccini perché contengono anidride carbonica, caffeina, anche se ormai sono numerose le bevande “senza caffeina” adatte ai bambini, e tantissimo zucchero, per nulla salutare per il loro benessere fisico. Nemmeno ripiegare su bibite light è una valida opzione, perché contengono una serie di dolcificanti artificiali dannosi per la loro crescita. Quindi, queste bibite andrebbero evitate o comunque riservate alle occasioni speciali come le feste di compleanno.

Di sicuro le bibite gassate sono un alimento da bandire sulla tavola dei bambini, ma non sono di certo l’unico. Vediamo alcuni alimenti che sarebbe bene escludere, per la salute dei più piccoli.

Lo zucchero bianco

Lo zucchero è uno degli alimenti maggiormente utilizzati, sia per preparare dolci che per arricchire succhi o bevande.  Ma resta uno di quegli alimenti sconsigliati per tutti, sia per i grandi che per i piccoli. Lo zucchero bianco, infatti, contiene elevate calorie ma non apporta alcun tipo di nutrimento, niente che possa aiutare i bambini nella crescita. Anzi, ostacola l’assorbimento di alcuni minerali come il calcio e rallenta il lavoro del sistema immunitario provocando impennate di insulina. Ecco che è buona norma abituare, sin dall’infanzia, il bambino a consumare succhi senza zuccheri aggiunti oppure macedonie di frutta senza aggiunta di dolcificanti. Anche per quanto riguarda le bevande, bisognerebbe educare dei più piccoli a gustare il sapore originario degli alimenti. Ottimi sostituti dello zucchero bianco, anche quando si preparano i dolci in casa, sono lo sciroppo di agave, il malto, lo sciroppo d’acero, che oltre ad essere buono è anche un eccellente ricostituente, oppure zucchero di canna integrale.

alimentazione dei bambiniI grassi vegetali

Spesso quando si fanno acquisti di prodotti confezionati, è fondamentale leggere le etichette. Capiamo bene che per tempo o per voglia, non tutte possono preparare merende per i propri figli, per questo sapere cosa contengono i cibi da supermercato è importantissimo, sia per la nostra salute sia per quella dei nostri figli. La cosa importante quando si leggono le etichette dei prodotti è il contenuto e il tipo di grassi utilizzati per prepararli. Evitate gli alimenti che, in etichetta, riportano la generica dicitura “oli e grassi vegetali”, perché, nella maggior parte dei casi stanno ad indicare la presenza di oli di palma e di colza idrogenati, deleteri per la salute di tutta la famiglia ed anche per l’ambiente. Questo tipo di grassi idrogenati vanno a occludere le arterie, che causano l’aumentano i livelli di colesterolo cattivo nel sangue e danneggiano il benessere dell’organismo. Anche nel caso in cui l’etichetta riporti la scritta “grassi vegetali non idrogenati” è bene starne alla larga perché non propriamente adatti all’alimentazione dei bambini. I prodotti migliori, sono quelli che contengo grassi vegetali come olio di mais, olio di girasole o, ancora meglio, l’olio di oliva.

La farina e la pasta bianca

La farina bianca è un carboidrato complesso raffinato, il cui indice glicemico è molto elevato. Un’alimentazione sana ed equilibrata per i bambini prevede l’alternanza di farina bianca, farine semi-integrali e integrali di grano e farine come quella di grano saraceno, di mais o di riso. Queste sono indicate anche per chi soffre di celiachia. Per la stessa ragione si consiglia l’uso frequente di pasta integrale e ai cereali come orzo, kamut, quinoa o amaranto. Pasti preparati con questi prodotti evitano le impennate di insulina e forniscono le fibre necessarie al corretto funzionamento dell’intestino e le vitamine del gruppo B, fondamentali per il metabolismo degli zuccheri e per il benessere del sistema nervoso.  Inoltre, le farine raffinate consumate in eccedenza hanno l’effetto di indebolire il sistema immunitario.

Imparare ad utilizzare i prodotti migliori, non dannosi, salutari per il benessere fa bene ai bambini, ma anche a noi adulti.

I cibi italiani più amati dagli stranieri

Postato il 26/10/2016

La nostra cucina è di sicuro la più amata dagli stranieri, non solo perché variegata e gustosa, ma anche perché ricca di prodotti della terra genuini. Non a caso la dieta mediterranea è quella più raccomandata dai medici. Il cibo italiano appassiona coloro che provengono da altri paesi, ma secondo una classifica stilata dalla Soft Living Places, la catena alberghiera italiana a cui fa capo l’imprenditore Salvatore Madonna, sono il pesto alla genovese e riso al bergamotto i piatti più amati dai turisti stranieri venuti in Italia nel 2015. In cima alla classifica non troviamo più le amatissime lasagne e i crostini con fegatini toscani, che cedono il posto a piatti più raffinati e leggeri.

Cucina nostrana che passione! Ecco i cibi italiani più amati dagli stranieri

cibi italianiSe tutti pensavamo che fosse la pizza il piatto italiano più amato ed apprezzato dagli stranieri, siamo stati smentiti, perché si preferiscono di gran lunga gli antipasti, i contorni e i primi sfiziosi. Non a caso, il 18% dei turisti stranieri preferisce le specialità liguri e calabresi. Il pesto alla genovese, tra le prelibatezze italiane che chiunque ci invidia, è talmente amato e conosciuto al punto che è stato candidato a patrimonio UNESCO. Questo non vuol dire che si siano dimenticati delle lasagne! Al terzo posto, con un degno 15 %, troviamo proprio le lasagne al ragù, amate soprattutto dai nordici, tedeschi e scandinavi. Ma vediamo nel dettaglio questa gustosissima classifica dei cibi italiani più amati dagli stranieri:

  1. Il pesto.Una salsa dal colore verde intenso realizzata con basilico, aglio, pinoli, formaggio pecorino, formaggio parmigiano e olio extravergine di oliva, rigorosamente pestati a mortaio. La salsa genovese è in cima alla classifica dei cibi più amati, con il 18% dei voti. Pare che, a causa dell’elevato costo ambientale dei pinoli, l’autorevole New York Times abbia proposto di sostituirli con le noci, ma l’originale resta comunque la versione più amata dai turisti stranieri.
  2. Riso al bergamotto.Forse nemmeno tra noi italiani questo piatto è molto conosciuto, ma il riso al bergamotto pare essere molto apprezzato dai turisti. L’agrume, coltivato nella zona di Reggio Calabria, viene generalmente utilizzato nella cosmesi per intensificare i profumi. In cucina viene impiegato in molte ricette, tra cui proprio il gustoso risotto arricchito col suo aroma.
  3. Lasagne al ragù.Non poteva assolutamente mancare in questa classifica il piatto italiano per eccellenza, almeno secondo gli stranieri. Le lasagne sono un primo piatto fatto alternando strati di pasta all’uovo, ragù di carne e besciamella, e poi infornate.
  4. Risi e bisi.Dall’Emilia passiamo a Veneto, regione ricca di sapori gustosi e tradizionali. Il piatto di rappresentanza di questa regione è il riso, rigorosamente Vialone Nano, con i piselli freschi, se sono di stagione. Non si tratta di un vero e proprio risotto, ma più di una minestra saporita da mangiare tutto l’anno.
  5. Il crostino toscano.Ogni regione ha il suo piatto amato dagli stranieri. La Toscana occupa il quinto posto con un piatto semplice, ma dal sapore intenso e saporito: il crostino, una fetta di pane toscano tostato alla brace e condito con una deliziosa salsa a base di fegatini di pollo, capperi e aglio.
  6. L’insalata di rinforzo.In Campania, nel periodo natalizio, su nessuna tavola può mancare l’insalata di rinforzo. Con qualche variante in base alle ricette segrete di famiglia, questo piatto è composto da papaccelle, i tipici peperoni rossi locali, alici, cetrioli, capperi, olive e cavolfiore, e condita con tanto aceto.
  7. I canederli.Piatto strettamente invernale, i canederli tipici della tradizione trentina e sono fatti con pane, uovo, speck e formaggi d’alpeggio. Si possono consumare in brodo o asciutti, conditi con del burro fuso. U piatto delizioso amato da i popoli del nord, forse anche per affinità tra le due cucine, ma che anche gli altri turisti apprezzano ed amano.
  8. Il sugo all’Amatriciana.Una salsa a base di guanciale croccante, cubetti di pomodoro e cipolla, con una macinata di pepe fresco per insaporirlo, resta uno dei piatti romani per eccellenza, il simbolo della capitale. Sarà che Roma resta una delle mete favorite dai turisti di tutto il mondo, ma di certo, l’amatriciana è un piatto imperdibile per i turisti di tutto il mondo.
  9. La bagnacàuda.La salsa piemontese d’aglio e acciughe, in cui intingere le verdure, è un piatto invernale saporitissimo adatto alla stagione della vendemmia e dei tartufi, apprezzato dai turisti provenienti da ogni parte del mondo.
  10. I Culurgiones de casu.Forse non tutti conoscono questo piatto tipico sardo. È una pasta ripiena, gustosa e morbida, originaria dell’isola, ripiena di pecorino, bietola, noce moscata e zafferano. Fa gola soprattutto ai tedeschi che visitano l’isola in tutte le stagioni, non solo d’estate.

cibi italianiGli stranieri amano ed apprezzano molto la tradizione culinaria del nostro paese, non a caso sono molti i piatti che, bene o male, cercano di riprodurre nei loro paesi di origine. Stesso discorso vale per noi italiani, che pur godendo di piatti tradizionali unici e straordinari, non disprezziamo la cucina stranie. Ecco, quindi, i 10 piatti stranieri più amati dagli italiani:

  1. Il cous cous. È un alimento tipico dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo come il Marocco ed i paesi arabi. È composto dagranelli disemola cotti in un saporito brodo, conditi con carne, pesce, verdure, salse e spezie di ogni tipo. Conosce decine e decine di varietà e può essere considerato uno degli alimenti più versatili al mondo, perfetto anche per insalate estive. Viene cotto, secondo la cultura magrebina, in una pentola di terracotta chiamata tajine.
  2. Il sushi e il sashimi. Quando si parla di cibo asiatico non si può non pensare subito al sushi ed al sashimi, bocconcini di riso conditi con pesce crudo a cui vengono aggiunti alghe, verdure e uova in mille variazioni. Di sicuro resta uno dei piatti stranieri più amati ed apprezzati da noi italiani.
  3. Kebab. Da qualche anno hanno fatto la loro comparsa i doner kebab: in turco, donersignifica rotante, mentre kebabderiva dall’arabo e vuol dire carne arrostita, panini farciti con carne di montone arrostita sullo spiedo verticale. Il kebab così come lo conosciamo noi oggi, nasce a Berlino negli anni ’70, ma in Turchia cuocere la carne di montone marinata sulla brace sotto forma di spiedino è un’usanza che risale al Medioevo.
  4. Moussaka. Nonostante sia a base di melanzane e venga spesso associata alla nostra parmigiana, la moussaka greca è tutta un’altra cosa. È uno sformato di melanzane e carne trita, cotto in forno e condito con besciamella gratinata. Anche in questo caso, proprio come della parmigiana, ne esistono tante varianti, alcune delle quali includono anche le patate.
  5. Paella. Probabilmente uno dei piatti imitati come meno successo, la paella è un piatto tipico spagnolo che prevede una preparazione rigorosa. Questo piatto tradizionale della cucina valencianaè a base di riso, zafferano, coniglio o pollo, taccole, fagioli e, questo vuole la ricetta tradizionale, lumache. Viene preparato nella tipica padella di ferrocui prende il nome.
  6. Fajitas y guacamole. Questo piatto arriva direttamente dal Messico. È a base di carne, peperoni, cipolla e spezie. Questi pochi ingredienti danno vita ad un piatto dai sapori eccezionali. La carne è fatta marinare, i peperoni e le cipolle sono tagliati a strisce saltati nell’olio. Il tutto è servito in tortillas di farina di maise con l’accompagnamento dell’immancabile guacamole, una salsa vellutata e deliziosa a base di avocado, succo di lime, sale e pepe nero.
  7. Riso alla cantonese. Questo resta, forse, il piatto cinese per antonomasia, impossibile andare in un ristorante asiatico e resistere alla tentazione di ordinarne una porzione. Nonostante sia tanto diffuso nel nostro paese, in Cina non lo è affatto. In patria, infatti, sono soliti consumare riso bianco con contorni vari. Il riso che noi tutti conosciamo come alla cantonese e condito con della frittata a pezzettini, piselli, gamberetti, verdure saltate mistee, naturalmente riso.
  8. Würstel e crauti. Piatto tipico dei paesi del nord Europa è servito con la senapee ben speziato, questo non manca mai nelle fiere e nelle sagre nel nostro paese. Ne esiste una versione americana: i famosi hot dog, abbinati al classico panino allungatoe a un varietà enorme di salse e guarnizioni.
  9. Crêpes. Nonostante sia un piatto tipico della Francia, è entrato ormai a far parte anche della nostra tradizione culinaria. Possono essere dolci o salate. In versione dessert si farciscono con marmellate, cioccolato, frutta, panna montata o liquori. Tra le più famose crêpes c’è la versione inventata nel 1903 dal cuoco Escoffier: farcitura alla salsa d’arancia e flambé al Grand Marnier, la crêpe suzette. Salate, invece, si accompagnano molto spesso a formaggi cremosi, salumi e affettati, verdure cotte e funghi.
  10. Hamburger. Tutti amano questo piatto, specie i più giovani. Le sue origini sono americane, ma è talmente diffuso anche da noi che da molti è considerato un piatto italiano. L’hamburger è il panino più famoso del mondo, diffuso ovunque grazie alle multinazionali della ristorazione veloce. Generalmente è abbinato alle patatine fritte.

 

Frutta esotica: il kiwi

Postato il 21/10/2016

A molti mangiare sempre le stesse cose non piace, amano variare e ricorrono spesso a prodotti meno comuni come la frutta esotica. La frutta proveniente da paesi lontani come banane, papaya, mango e kiwi, è gustosa e deliziosa almeno quanto le nostrane mele, pere e arance. Senza contare che, ormai, molti dei prodotti provenienti da terre lontane sono talmente diffusi nel nostro paese che si è iniziato a coltivarli anche da noi, anche con un discreto successo. Conosciamo meglio un frutto dalle lontane origini, ma ormai parte degli alimenti che arricchiscono la nostra tavola: il kiwi.

Verde e delizioso, il kiwi fa bene alla salute

kiwiIl kiwi è una bacca commestibile prodotta da alcune specie di liane del genere Actinidia, della famiglia delle Actinidiaceae. In natura esisto due differenti varietà di kiwi: la verde e la gold. La prima è la più diffusa, ha la buccia marrone scuro leggermente pelosa e la polpa verde brillante, i semi sono piccoli e neri. la forma è simile quella di un un uovo o ad una piccola patata. La varietà gold, invece, ha forma più allungata e la polpa gialla, non ha pilucchi sulla buccia ed è poco diffusa nel nostro paese. Il kiwi ha un sapore leggermente acido, ma molto gustoso e rinfrescante. Il galateo vuole che vanga mangiato con un cucchiaino dopo averlo tagliato a metà. Il alternativa lo si può consumare a fette sottili con l’aggiunta di zucchero. Non manca mai nelle macedonie. La pianta del kiwi è originaria della Cina dove si coltiva da circa 700 anni. Il suo frutto era considerato una prelibatezza dagli imperatori cinesi e il suo uso era anche ornamentale. All’inizio dell’Ottocento, i primi esemplari di kiwi sbarcarono in Inghilterra e, nel Novecento, si diffuse in Nuova Zelanda, dove ha trovato un ambiente molto favorevole. Non a caso il suo nome deriva, appunto, dall’uccello simbolo della Nuova Zelanda. Alla fine del Novecento, si diffuse anche in Europa e soprattutto in Italia che in breve tempo divenne il secondo produttore al mondo di questo frutto.

Il kiwi viene raccolto tra settembre e ottobre e la sua commercializzazione parte da novembre e si conclude ad aprile, anche se ormai lo si trova sul mercato tutto l’anno. Per coltivarlo, necessita di abbondante acqua e l’ambiente nel quale avviene il processo di selezione, calibrazione e confezionamento del kiwi deve essere libero da qualsiasi traccia di etilene, un gas che ne accelera irrimediabilmente la maturazione. Nonostante sia un frutto molto delicato, il kiwi è ricco si sostanze nutritive che fanno bene al nostro organismo. Ecco cosa contengono 100 gr di questo frutto:

Calorie 61

Grassi 0,5 g

                Acidi grassi saturi 0 g

                Acidi grassi polinsaturi 0,3 g

                Acidi grassi monoinsaturi 0 g

Colesterolo 0 mg

Sodio 3 mg

Potassio 312 mg

Carboidrati 15 g

                Fibra alimentare 3 g

                Zucchero 9 g

Proteina 1,1 g

Vitamina A 87 IU

Vitamina C 92,7 mg

Calcio 34 mg

Ferro 0,3 mg

Vitamina D 0 IU

Vitamina B6 0,1 mg

Vitamina B12 0 µg

Magnesio 17 mg

Come abbiamo visto, il kiwi è un frutto particolarmente ricco di vitamine, infatti presenta più di 92 milligrammi di vitamina C ogni 100 grammi. Questo vuol dire che consumare un kiwi al giorno contribuisce a mantenere constante l’apporto giornaliero di tale vitamina per l’organismo e tiene lontani raffreddori e malanni stagionali. Il kiwi è povero di sodio, ma ricco di potassio, caratteristica utile a riequilibrare i livelli di questi importanti minerali nella nostra alimentazione. La composizione del kiwi è per l’84% fatta di acqua, circa il 9% di carboidrati e, per la restante parte del frutto, tracce di grassi e di proteine. Il kiwi è un frutto a basso contenuto calorico, in grado di apportare circa 44 chilocalorie ogni 100 grammi di prodotto, per cui è indicato per chi segue diete o regimi alimentari controllati. Oltre alla vitamina C, il kiwi contiene vitamina E, utile per combattere i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare e  dei tessuti, utilissimo per tenere lontani gli inestetismi della pelle come cellulite e rughe. I kiwi contengono inoltre molte fibre vegetali utili per favorire il buon funzionamento dell’intestino. L’elevata presenza di potassio rende il kiwi un frutto particolarmente consigliato a coloro che soffrono di pressione alta.

Il kiwi è considerato un alimento straordinario in grado di proteggere l’organismo da malattie come il cancro e per la protezione del Dna. Il kiwi è in generale un ottimo alleato per il nostro organismo contro le malattie, per via del suo elevato contenuto di vitamine e minerali. Secondo uno studio recente, infatti, pare che il kiwi sia il frutto a maggior densità di nutrienti. Gustare il kiwi può inoltre rappresentare un aiuto per coloro che soffrono di asma, dato che studi scientifici hanno dimostrato la sua capacità di ridurne i sintomi più tipici, come attacchi tosse notturni e difficoltà respiratorie. Il contenuto di fibre di questo frutto contribuisce a diminuire i livelli di colesterolo nel sangue, oltre che a regolare l’assorbimento degli zuccheri nel corso della digestione, mentre la sua ricchezza di vitamina C è considerata benefica non soltanto al fine di rafforzare il sistema immunitario, ma anche per proteggere i vasi sanguigni e per migliorare la circolazione. Di sicuro il kiwi è uno dei frutti maggiormente consigliati proprio grazie ai tanti benefici che apporta al nostro organismo. Forse non tutti sanno, però, che del kiwi possono essere mangiati non soltanto i semi e la polpa, ma anche la buccia, soprattutto se si tratta di un frutto biologico. Basta lavarla con cura e strofinarla. I kiwi possono essere utilizzati per la preparazione di confetture e gelatine, da soli o insieme ad altra frutta come albicocche o frutti rossi. Con kiwi e limone è anche possibile preparare una composta agrodolce, perfetta da abbinare anche a piatti salati.

kiwiE perché non provare il kiwi a colazione? Magari affettato e condito con succo di limone, davvero semplice ma gustoso. Può essere aggiunto al muesli o alla preparazione di frullati benefici e disintossicanti da gustare in ogni momento della giornata. Il kiwi può essere inoltre impiegato per la preparazione di crostate, sorbetti e gelati, oltre che di ghiaccioli alla frutta. Il kiwi si adatta alla perfezione in abbinamento con ortaggi come zucchine e peperoni nella preparazione delle insalate estive, nella quali la frutta non dovrebbe mai mancare per dare al piatto un qualcosa in più che, specie, d’estate, non deve mancare. Ma il kiwi, grazie alle sue mille proprietà, viene spesso utilizzato anche nell’ambito della cosmesi. Con la sua polpa è possibile preparare una maschera per il viso casalinga. Basterà schiacciate con una forchetta la polpa di un frutto molto maturo e unirla ad un cucchiaino di olio di mandorle dolci. Non resta che stenderla sul viso e lasciarla agire per 15 minuti prima di risciacquare con acqua tiepida. Dai semi di kiwi viene inoltre estratto un olio idratante ed emolliente, utile per rendere la pelle più luminosa o in caso di eczema o psoriasi. Abbiamo trovato per voi alcune interessanti curiosità sul Kiwi:

  • La culla del kiwi è la Cina, ma il nome del frutto è legato alla “mascotte” della Nuova Zelanda. Infatti, agli inizi del 1900 alcuni cloni di piante cinesi furono importati in Nuova Zelanda dove furono praticate selezioni di alcune varietà. Si deve quindi alla Nuova Zelanda il nome “Kiwi”, inteso in origine come “Kiwi fruit” cioè “frutto del kiwi”, perché si voleva caratterizzare, erroneamente, con questo nome il frutto come tipico prodotto di quello stato doveil kiwi è l’uccello simbolo.
  • Per riconoscere un buon kiwi, il frutto deve presentarsi con la buccia integra e quindi senza segni particolari o ammaccature, con una forma regolare e non deve essere né troppo sodo né troppo morbido, per poter essere consumato in assoluta tranquillità.
  • Secondo dati della FAOrelativi al 2005, noi siamo i principali produttori al mondo di kiwi con 480.000 tonnellate, seguiti dalla la Nuova Zelanda con 280.000 tonnellate e da Cile e Francia, rispettivamente con 150.000 e 80.000 tonnellate annue di produzione.
  • È sufficiente un kiwi al giorno per soddisfare il nostro fabbisogno naturale di vitamina C.

La zucca di Halloween, la vera storia

Postato il 20/10/2016

Halloween è alle porte e di pari passo con questa festività va uno dei suoi simboli per eccellenza: la zucca. Nonostante sia un ortaggio gustoso e dal sapore delicato, da tempo ormai è associato alla festività più oscura dell’anno, la festa dei morti che, specie oltre oceano, vede maschere terrificanti e costumi spaventosi girare per le strade delle città e bussare alle porte con la fatidica frase: Dolcetto o scherzetto? Seppur da noi Halloween si festeggi solo da pochi anni, con l’avvicinarsi dell’ultimo giorno di ottobre balconi e giardini si arricchiscono di splendide zucche intagliate e dall’aspetto macabro. Ma da dove arriva questa usanza? E come mai proprio la zucca è stata scelta come simbolo della notte dei morti?

La leggenda di Jack della Lanterna e la zucca di Halloween

zucca di HalloweenLa leggenda della zucca di Halloween risale ad un’epoca remota, si narra che, in Irlanda, abitasse un agricoltore molto avaro e molto dispettoso, di nome Jack. Amava tormentare il prossimo e fare terribili scherzi. Tra i suoi colpi più riusciti il più famoso fu quello messo in atto per imbrogliare il diavolo in persona, costringendolo a rifugiarsi sopra un albero. Per non farlo scendere, Jack incise sul tronco una croce, e cominciò a mercanteggiare con Lucifero. Dopo lunghe trattative, si giunse ad un compromesso: il diavolo avrebbe salvato Jack dall’inferno e lui, in cambio, gli avrebbe permesso di scendere dalla pianta. Sicuro di rimanere impunito, il furbo Jack cominciò a combinarne di tutti i colori, commise tanti di quei peccati, ma, quando arrivò il suo momento, la parola di Lucifero si rivelò infondata, e il nostro Jack non venne perdonato, né ammesso in Paradiso. Costretto a vagare sulla terra senza riposo, decise di svuotare e intagliare una zucca e di metterci una candela dentro per farne una lanterna da usare nelle notti tenebrose. La notte di All hallows Eve, la notte dei morti da cui deriva il nome Halloween, si racconta che quest’anima senza pace se ne va in giro, con la sua lanterna, in cerca di un rifugio e così, in ogni abitazione, le persone appendono una zucca illuminata e intagliata dall’aspetto spaventoso per tenere lontana l’anima di Jack.

Ma non è questa l’unica versione sull’origine della zucca di Halloween. Secondo altre leggende Jack sarebbe stato un fabbro ubriacone, che avrebbe imbrogliato Lucifero trasformandolo in una monetina. In origine, però, non fu con una zucca che Jack si fabbricò la lanterna, bensì con una rapa. Quando, però la leggenda si diffuse negli Stati Uniti, in seguito alle massicce immigrazioni degli irlandesi nel nuovo mondo alla fine del 1800, le zucche erano molto più popolari delle rape e per questo l’ortaggio venne sostituito anche nei racconti. Usanze molto simili ad Halloween si ritrovano anche in Italia. Un esempio è l’antica festa di Sant’Andrea celebrata in Sardegna. Qui la notte del 30 novembre gli adulti vanno per le vie del paese percuotendo utensili con lo scopo di spaventare i ragazzi e i bambini che girano per le strade del paese con delle zucche vuote intagliate e illuminate all’interno da una candela. I giovani, quando vanno a bussare nelle case, annunciano la loro presenza battendo coperchi e mestoli e recitando una enigmatica e minacciosa filastrocca in lingua sarda: “Sant’Andria muzza li mani”, cioè Sant’Andrea mozza le mani, e ricevendo in cambio dolci, mandarini, fichi secchi, bibite e soldi.

L’uso delle zucche durante la festività dei morti è presente anche nella cultura contadina della Toscana.  Nel periodo compreso tra agosto e ottobre, si svuotava una zucca, si intagliavano delle aperture a forma di occhi, naso e bocca, si riempiva con una candela accesa e veniva posta fuori casa dopo il tramonto e per simulare un vestito le si applicavano degli stracci, quasi fosse uno spaventapasseri. Lo scopo era quello di spaventare i bambini mandati fuori casa con una scusa. Una pratica molto simile era presente nel Lazio del nord, in anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, intorno alla seconda metà dell’Ottocento. La zucca intagliata ed illuminata veniva a volte chiamata La Morte. L’usanza di intagliare le zucche e illuminarle con una candela si ritrova anche in Lombardia e in Liguria, nella cultura tradizionale di Riomaggiore nelle Cinque Terre, ma anche in Emilia ed in tutta la pianura padana, dove fino alla fine degli anni ’50 si svuotavano le zucche o si usavano normali lanterne illuminate da candele che venivano posizionate nei borghi più bui ed anche vicino ai cimiteri e alle chiese. Di sicuro l’idea di intagliare le zucche per farne un ornamento per la notte dei morti. Negli ultimi anni sta tornando in voga. Per questa ragione vi spieghiamo come poterne realizzare una in casa.

zucca di HalloweenLa prima cosa che occorre è una zucca, bella, grande e di un intenso color arancio. Prima di tutto sgombera un tavolo da lavoro in modo da aver spazio sufficiente per lavorare in comodità, magari rivestendolo con dei giornali per evitare di macchiarlo o sporcarlo. Meglio ancora se si dispone di un giardino o un balcone. Ciò che occorre è:

  • Un pennarello lavabile
  • 2-3 coltelli ben affilati di dimensione diversa
  • Un cucchiaio per rimuovere la polpa interna
  • Un paio di guanti

La prima cosa da fare è disegnare sulla parte più liscia della zucca utilizzando il pennarello lavabile in modo da poter rimediare facilmente nel caso di errori. Tracciate sempre linee dritte e non curve, se non siete esperti, in questo modo agevolerete il lavoro successivo con il coltello. Una volta completato il disegno osservalo da lontano ed immagina l’effetto finale. Apporta le dovute modifiche in modo da renderla davvero spaventosa e preparati ad incidere. Inizia indossando i guanti, saranno utilissimi quando ci sarà da eliminare semi e polpa dall’ortaggio. Armati di coltello, scegli quello più adatto e con il quale hai più dimestichezza in modo da non correre rischi né per te né per la zucca. Si parte dalla calotta, lentamente, ma con tagli decisi taglia la parte superiore della zucca, qualche centimetro al di sotto del torsolo. Fai attenzione a non romperla e ricordati di non buttarla:, alla fine ti servirà per richiudere la tua zucca luminosa. Quando hai finito d’incidere la parte superiore scoperchia la zucca, togli la calotta, aiutandoti con il coltellino per fare leva, puliscila dai filamenti e dalle parti molli quindi mettila da parte. Ora che la zucca è aperta, svuotarla dei semi, dei filamenti e della polpa di troppo. Usa un cucchiaio abbastanza grande e leggermente tagliente sul lato, oppure lo scavino per melone. La polpa non gettarla via, puoi sempre utilizzarla per preparare qualche delizioso manicaretto per festeggiare la festa dei morti in famiglia.

Una volta svuotata bene la zucca, sarà molto più semplice intagliare gli occhi, il naso e la bocca. Inizia senza fare tagli troppo profondi ma incidendo poco per volta, per evitare di rompere la zucca. Per prima cosa inizia a intagliare le due fessure a triangolo che faranno da occhi. Poi punta sul naso. Infine incidi la bocca. Questa è la parte più difficile perché le linee non saranno dritte ma arrotondata a simulare un ghigno, magari con i denti in vista, proprio come le classiche zucche di Halloween. Procedi lentamente, senza avere fretta, solo così potrai fare un lavoro preciso e dallo straordinario effetto finale. Se dovessero essere rimaste delle macchie di pennarello sula superficie della zucca, basterà pulirla con un panno umido. Ripulisci la zucca da eventuali residui di polpa ed il gioco è fatto! La tua zucca di Halloween è pronta. A questo punto ti servirà un semplice lumino da accendere all’interno della zucca. È importante che la candela abbia una base di metallo, per non spargere la cera all’interno della zucca e per evitare che per questo si spenga troppo velocemente e in modo che la base su cui appoggerà sia stabile. Ora non resta che poggiare la zucca appena realizzata in giardino, sul balcone o dietro la finestra pronta a spaventare i bambini del vicinato. Non dimenticare di comprare dolcetti da distribuire ai bambini che verranno a bussare alla tua porta al grido di “Dolcetto o scherzetto?”.

I 10 cibi antitumorali

Postato il 14/10/2016

Da anni ormai si studia il cibo legato alla comparsa di tumori. Secondo molti scienziati, tre tumori su dieci sono causati da una cattiva alimentazione. A dirlo è un’autorità nel settore, l’Airc, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che ha spesso associato le proprie campagne di sensibilizzazione alla vendita di arance, ricche di sostanze antitumorali.  È importante, infatti, sapere che quello che mangiamo contribuisce in maniera decisiva al nostro stato di salute. Ad esempio, recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato come i tumori dell’apparato gastrointestinale, dell’esofago, dello stomaco e del colon, siano quelli che più risentono della quantità e della qualità dei cibi che mettiamo in tavola.

Cibi antitumorali: quali sono e perché fanno tanto bene?

I tumori sono causati da un processo di ossidazione causato da atomi di ossigeno privi di un elettrone che aggrediscono le molecole vicine distruggendole. Per contrastare, e tentare di prevenire questo meccanismo, ci vengono in aiuto alcuni fondamentali alimenti che non devono mai mancare nella nostra dieta. La cellula tumorale si origina dagli scarti di combustione del processo di ossidazione attraverso il quale ci nutriamo. Le sostanze antiossidanti contrastano il formarsi di queste cellule. Per questo i cibi che le contengono sono quelli maggiormente consigliati. Forse non tutti sanno che gli alimenti che entrano nel nostro corpo vengono digeriti, metabolizzati ed impiegati per formare nuove cellule che andranno a far parte del nostro corpo. Di sicuro l’esposizione ad agenti mutageni come fumo e inquinamento atmosferico, l’abuso di alimenti raffinati e troppo ricchi di grassi, hanno aumentato esponenzialmente l’incidenza dei tumori. A questo aggiungiamo uno stile di vita sedentario e lo stress e la nostra salute ne risente.

La maggior parte delle persone si alimenta come è stato loro insegnato a fare sin dall’infanzia, non sapendo che determinate abitudini alimentari sono tutt’altro che salutari. Troppi grassi, troppi fritti, quantità eccessiva sono tutte caratteristiche di pasti che rischiano di predisporre il nostro organismo ai tumori. Per questo è fondamentale imparare prima e poi insegnare ai più piccoli come mangiare bene, sano e ricco, perchè mangiare nel modo giusto non vuol dire rinunciare necessariamente al gusto. L’influenza che il cibo ha sulle cellule tumorali è confermata anche da Paolo Vineis, epidemiologo dell’Imperial College di Londra e dell’università di Torino che spiega: “Oggi sappiamo che quasi il 70 per cento dei tumori potrebbe essere prevenuto, o diagnosticato in tempo, se tutti avessimo stili di vita corretti, e aderissimo ai protocolli di screening e diagnosi precoce”.

Gli studi più recenti hanno messo in evidenza che l’azione del cibo, sul rischio di cancro, è molto più estesa di quanto si pensasse un tempo. Il tipo di alimentazione, se non segue alcune regole base, influisce sullo stato di infiammazione che può essere la causa di ogni forma di cancro. Inoltre, influisce anche sull’equilibrio ormonale, che può favorire ed ostacolare lo sviluppo dei tumori della prostata, del seno, dell’ovaio, della superficie interna dell’utero e dell’endometrio. Ecco quindi che diventa fondamentale sceglie gli alimenti giusti che facciano bene alla nostra salute. Questi sono i cibi di cui non dovrete più fare a meno:

Pomodoro

cibi antitumoraliIl pomodoro è un ottimo alimento per prevenire il cancro. Grazie al licopene, una sostanza contenuta in questi ortaggi, che si configura come un vero e proprio antiossidante, è possibile allontanare il rischio di tumori. Gli antiossidanti, infatti, riescono a contrastare l’azione di invecchiamento cellulare provocata dai radicali liberi. Ecco perché i pomodori non dovrebbero mancare mai sulla nostra tavola.

Fichi

Anche i fichi sono utilissimi per combattere le cellule del cancro poiché contengono un derivato del benzaldeide, che ha degli effetti notevoli nella diminuzione del rischio di incorrere nei tumori.

Semi di lino

Entrati di recente della classifica degli alimenti più utili per combattere le cellule tumorali, i semi di lino hanno un effetto sul nostro organismo molto simile a quello delle noci. Questi semi contengono la lignina, che ha importanti effetti antiossidanti rendendoli perfetti per combattere ed agire contro due tipi di tumore in particolare. Grazie al loro contenuto di omega 3, possono proteggere dal cancro al colon. Grazie al selenio, invece, possono aiutare a combattere il tumore alla prostata.

Aglio

La ricerca scientifica ha dimostrato che l’aglio svolge un’azione distruttiva nei confronti di quelle sostanze che potrebbero provocare l’insorgenza dei tumori e stimola l’attività delle cellule immunitarie. Secondo uno studio condotto di recente nel North Carolina, si è visto che gli individui che consumano abitualmente l’aglio corrono meno il rischio di sviluppare un tumore allo stomaco.

Vino rosso

cibi antitumoraliNon tutti lo direbbero, ma il vino rosso è ricco di polifenoli, straordinari antiossidanti, in grado di contrastare l’azione distruttiva esercitata dai radicali liberi. Da questo punto di vista bere il vino potrebbe essere salutare, anche se non tutti gli esperti sono d’accordo. Secondo alcuni, infatti, l’alcool potrebbe configurarsi come un agente cancerogeno. È bene, però, limitarsi ad un solo bicchiere a pasto.

Carote

Le carote sono ricche di betacarotene, una sostanza che, se consumata eccessivamente, potrebbe essere proprio alla base dello sviluppo di vari tipi di tumori come quello ai polmoni, alla gola, allo stomaco, all’intestino, alla prostata e al seno, ma se assunta nelle quantità giuste può tenerli alla larga. È stato, però, dimostrato che la relazione fra betacarotene e cancro è legata ad un consumo enorme di cibi che contengono questa sostanza.

Funghi

Anche i funghi sono in grado di esercitare un’importante azione di prevenzione nei confronti dei tumori. Essi contengono, infatti, il lentinano, un elemento, che attaccherebbe le cellule del cancro e impedirebbe loro di moltiplicarsi.

Cavolfiore

I cavolfiori e, in generale, tutti quegli ortaggi simili, come il cavolo e il broccolo, contengono un componente chimico, che prende il nome di indole3carbinol. Quest’ultimo, secondo vari studi, sarebbe in grado di proteggere il dna delle cellule dal rischio di sviluppare i tumori. In particolare si dimostrerebbe efficace per la prevenzione del tumore al seno.

cibi-antitumoraliAnche il tè contiene molti polifenoli, che svolgono un ruolo importante nell’impedire che le cellule del cancro si dividano e si moltiplichino. I polifenoli del tè, in particolare quelli contenuti nel tè verde, sarebbero in grado, secondo la ricerca scientifica, di proteggere da numerosi tipi di tumore, da quello al polmone a quello al fegato, da quello al colon al cancro allo stomaco.

Spezie

Tra le spezie, la curcuma e lo zenzero sono quelle che contengono maggiori proprietà antinfiammatorie. Ma anche gli aromi comuni come basilico, origano e rosmarino hanno proprietà anticancro.

Probiotici

Consumare regolarmente latte e yogurt protegge dalle infezioni intestinali e rinforza il sistema immunitario. Studi preliminari sembrano dimostrare l’efficacia di queste sostanze nella prevenzione del cancro al colon.

Frutti di bosco

I mirtilli, ma anche lamponi e fragole, hanno forti proprietà antiossidanti in quanto ricchi di polifenoli. Proteggono il dna dalle mutazioni cellulari e rallentano la crescita delle cellule cancerose.

Avocado

cibi antitumoraliL’avocado è ricco di glutatione, un antiossidante riesce ad attaccare i radicali liberi e di impedire che i grassi vengano assorbiti nell’intestino. L’avocado è anche un frutto abbondante di potassio e di betacarotene, sostanze molto utili per la nostra salute poiché sono impiegate per trattare l’epatite virale, che è una delle principali cause del cancro al fegato.

Cipolla

Come l’aglio ed il cavolo, anche la cipolla contiene lo zolfo che contrasta la crescita delle cellule tumorali. Come nel caso dei cavoli, il principio attivo si libera solo quando il prodotto viene affettato.

Soia

Numerosi studi hanno dimostrato che consumare 50 grammi di soia al giorno dimezza il rischio di un tumore al seno, ma bisogna cominciare ad assumerla da giovani. Questo grazie agli isoflavoni che proteggono dalla maggior parte dei tumori causati da ormoni.

Alghe

Le alghe contengono fuco xantine e il fucoidano. Questi sono i principi attivi che rendono le alghe perfette per stimolare la risposta immunitaria contro i tumori e rallentare la crescita delle cellule cancerose.

Arance

cibi antitumoraliLe arance rosse sono, tra tutti i tipi di arance, quelle che contengono più antocianine, potenti antiossidanti. Hanno un’importante funzione preventiva, in quanto favoriscono la disintossicazione dell’organismo. Per questa ragione sono particolarmente utili nel prevenire i tumori all’esofago e al fegato.

Pesce

I pesci più grassi, ovvero più ricchi di omega 3 come il salmone, sono quelli che proteggono da cancro e malattie cardiovascolari. Questi pesci riducono il rischio di cancro al seno, colon e prostata.

Cioccolato

Forse non tutti sanno che una tazza di cioccolata calda contiene cinque volte in più di ossidanti rispetto una tazza di tè nero e tre volte tanto una tazza di tè verde. Prendetevi cura di voi mangiando cioccolata, ma senza esagerare.

Privacy: questo sito usa cookie. Leggi l'informativa per i dettagli. OK Privacy Policy