Le etichette degli alimenti

Sappiamo tutti cosa mangiamo? Se fino a non molti anni fa prodotti come carne, uova, pesce venivano acquistati direttamente dall’allevatore che ne certificava la freschezza e la qualità, in seguito si è passati a rivolgersi al macellaio, altrettanto affidabile e poi ancora ad acquistare gli alimenti direttamente ai supermercati. Nella tappa nei grandi negozi alimentari nessuno poteva garantirci la provenienza e la bontà del cibo che andavamo a comprare. Ecco perché si è pensato di creare etichette degli alimenti dettagliate per fornire al consumatore tutte le indicazioni necessarie per identificare un prodotto di qualità. Oggi queste etichette sono di grande aiuto perché obbligatorie su tutti i prodotti alimentari, compresi carne e uova.

Informiamo su ciò che mangiamo consultando le etichette degli alimenti

etichette degli alimentiLe etichette sono un prezioso alleato del consumatore specie se molto dettagliate come è possibile trovarle su molti alimenti. In altri casi le informazioni scarseggiano, poiché se alcune sono obbligatorie e regolamentate per legge, altre sono, invece, facoltative. Proprio la legge ci fornisce una definizione che spiega che l’etichetta è “l’insieme delle menzioni, delle indicazioni e dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono ad un prodotto alimentare e che figura direttamente sull’imballaggio o sulla confezione o su un’etichetta appostavi o sui documenti di trasporto“. Diventa obiettivo primario informare dettagliatamente il consumatore per aiutarlo nella scelta. Senza contare la necessità di veridicità di quanto riportato. In sintesi un’etichetta deve essere chiara, quindi non di libera interpretazione e comprensibile da tutti, anche i non addetti ai lavori, e deve essere leggibile, quindi di dimensioni non microscopiche e con materiali tali da non consentire che il tempo o la conservazione ne cancellino delle parti.

Il produttore deve apporre obbligatoriamente sulle etichette degli alimenti le seguenti specifiche informazioni:

  • Marca
  • Denominazione
  • Peso sgocciolato
  • Quantità netta

Tutte le altre sono aggiunte che restano comunque di grande aiuto per chi deve acquistare. Ma le etichette sono uguali per tutti i paesi Europei? Il 25 ottobre 2011, il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri hanno adottato il Reg. UE 1169/2011, con il quale vengono abrogate le direttive 2000/13/CE e 90/496/CE, apportando alcune variazioni con lo scopo di eliminare le divergenze presenti tra i vari paesi membri. Le divergenze creavano non pochi problemi considerando che, ad esempio, alcuni paesi non erano tenuti a specificare la provenienza della carne e i consumatori italiani si trovavano sui banchi refrigerati alimenti prodotti chissà dove. Il Regolamento, pubblicato in GUE il 22.11.2011, è diventato operativo a partire dal 13 dicembre 2014 e interessa solo i prodotti pre-confezionati o pre-imballati. Diverso è se il prodotto viene venduto non confezionato o imballato nel punto vendita, le indicazioni da apporre, in questo caso, variano da Stato a Stato. Per quanto riguarda, invece, l’obbligatorietà della dichiarazione nutrizionale, diverrà obbligatoria alla fine di questo 2016.

Le etichette vengono, quindi, applicate su prodotti venduti in differenti forme:

  • Sfusi: senza alcuna confezione come ortaggi, frutta, gastronomia. In questo caso le etichette vengono esposte sul banco di vendita e devono riportare la denominazione, l’elenco ingredienti, eventuali allergeni, la data di scadenza, se prevista, e le modalità di conservazione;
  • Preincartati: confezionati sul luogo di vendita nel momento dell’acquisto o poco prima come pane, carne fresca, formaggi, salumi. Anche in questo caso l’etichetta sarà esposta sul banco accanto al prodotto e indicherà obbligatoriamente qualsiasi ingrediente presente nel prodotto che possa provocare allergie o intolleranze;
  • Preconfezionati: venduti in confezioni realizzate già dal produttore e in cui l’alimento rimane fino al momento del consumo senza subire alterazioni. In questo caso la legge prevede rigide regole e restrizioni.

Visto come e quando va applicata l’etichetta degli alimenti, cerchiamo di capire cosa deve esservi riportato sopra obbligatoriamente secondo quanto stabilito dall’art. 3 D.lgs 109/92:

  • Denominazione di vendita
  • Elenco degli ingredienti
  • Termine minimo di conservazione o data di scadenza
  • Nome, ragione sociale o marchio depositato, e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore residente nella UE
  • Sede dello stabilimento
  • Quantità netta o quantità nominale di produzione o confezionamento
  • Titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande aventi un contenuto alcolico >1,2%
  • Lotto di appartenenza
  • Modalità di conservazione ed eventualmente utilizzo
  • Quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti oppure se ne è presente uno caratterizzante.

etichette degli alimentiIn aggiunta a questo, secondo l’art. 9 del Reg. UE 1169/2011, devono essere riportati senza eccezioni anche:

  • Qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico ancora presente nel prodotto (come nei preincartati) che provochi allergie o intolleranze
  • Paese di origine e luogo di provenienza
  • La dichiarazione nutrizionale, che deve riportare le seguenti diciture:
    • il valore energetico;
    • la quantità di determinati nutrienti che rientrano nella composizione, i lipidi, i grassi saturi, nonché una dicitura specifica per zucchero e sale.

Queste regole che riguardano le etichette non vanno applicate ai prodotti artigianali né tantomeno ai produttori di piccole quantità. Proviamo ora a comprendere meglio le funzioni delle etichette sugli alimenti.

Più informazioni ci sono meglio è

Tante più informazioni ci sono scritte migliore sarà il prodotto. Questo perché se l’alimento è di qualità il venditore non ha alcun motivo di tacere informazioni che riguardano gli ingredienti oppure la provenienza oppure i valori nutrizionali. Meglio scegliere, quindi, prodotti con etichette dettagliate. Senza considerare che per legge in venditore non può trascrivere informazioni non veritiere. Le certificazioni di qualità, le ricette e il numero verde di assistenza clienti contribuiscono ad elevare ulteriormente la qualità del prodotto.

Gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente di quantità

L’ordine con cui gli ingredienti vengono riportati in etichetta è regolato per legge che stabilisce che i vari componenti devono comparire in ordine decrescente di quantità. Ciò significa che il primo ingrediente dell’elenco è più abbondante del secondo e così via. Leggendo l’etichetta possiamo valutare la qualità del prodotto. Ad esempio tra un alimento in cui sono presenti olio extravergine di oliva e burro in questo ordine ed uno in cui l’ordine è invertito, è meglio scegliere il primo perché vi è di sicuro maggiore quantità di grasso di origine vegetale piuttosto che di quello di origine animale.

Occhio al peso netto e sgocciolato del prodotto

Spesso la confezione può confondere l’acquirente. Controllate sempre il peso, perché a parità di dimensione o forma in molti casi il peso può variare, portandovi a comprare un prodotto che costa meno convinti di aver fatto un affare per poi accorgervi che in realtà si è comprata una quantità inferiore.

Non guardate l’immagine sulla confezione

Altro inganno in cui incappano molti è la non corrispondenza tra l’immagine fotografata per realizzare la confezione o l’etichetta ed il reale aspetto del prodotto. Spesso nel disegno l’alimento appare gustoso, più grande di quello che è in realtà, in modo da invogliare l’acquirente a sceglierlo. È una questione di marketing con il puro scopo di attirare l’attenzione. Prediligete prodotti con la confezione trasparente in modo da poter vedere dal vivo l’alimento senza successive spiacevoli sorprese. Inoltre controllate sempre che le confezioni siano integre e che, quindi, l’alimento in esse contenute non sia danneggiato. Anche il rigonfiamento del pacco più essere sintomo di una cattiva conservazione, quindi meglio non prenderlo.

Light o non light?

Spesso le confezioni riportano la dicitura “senza zucchero” anche quando in realtà lo zucchero c’è. Ecco che, quindi, è sempre bene controllare con attenzione la lista degli ingredienti, se tra questi compare una delle seguenti diciture “sciroppo di glucosio”, “sciroppo di fruttosio”, “maltosio”, “amido di mais”, “sciroppo di cereali” vuol dire che l’alimento contiene indirettamente dello zucchero. Queste sostanze infatti vengono sostituite agli zuccheri ma contengono ugualmente un alto indice glicemico che le rende identiche al saccarosio.

Rispettiamo noi stessi e l’ambiente

Imparando a leggere le etichette ci prendiamo cura della nostra salute evitando di assumere prodotti dannosi o non ben identificati. Quando facciamo la spesa, quindi, possiamo proteggere noi stessi ma anche l’ambiente scegliendo confezioni di alimenti realizzati in materiale riciclato o riciclabile sempre se questo non interferisce sulla qualità o sul prezzo del prodotto.

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