Intolleranza al lattosio: sintomi e cure

Una bella colazione a base di latte e biscotti è tra le preferite di grandi e piccini ma, per quanti soffrono di intolleranza al lattosio questo non è possibile. Negli ultimi anni problemi legati alle intolleranze ad alcuni specifici alimenti, come la celiachia o intolleranza al glutine, sono diventati sempre più diffusi tra la popolazione italiana. Si contano, infatti, circa 380 mila persone in Italia a soffrire di celiachia e ben il 40% della popolazione del nostro Paese a soffrire di intolleranza al lattosio.

Niente latticini per chi soffre di intolleranza al lattosio.

Intolleranza al lattosioMa cos’è l’intolleranza al lattosio? Questa patologia è legata all’assunzione di sostanze ed alimenti che contengono gli zuccheri del latte. L’intolleranza al lattosio si verifica nei casi di deficienza dell’enzima lattasi, cioè, quando viene a mancare l’enzima in grado di scindere il lattosio, il principale zucchero del latte, in glucosio e galattosio. La difficoltà di digestione di questa sostanza causa la sua fermentazione ad opera dalla flora batterica intestinale, ciò causa la formazione di gas e di diarrea.

Questi sono solo alcuni dei sintomi legati all’intolleranza al lattosio. Altri sono:

  • Flatulenza
  • Meteorismo
  • Gonfiore,
  • Tensione addominale

Generalmente i primi sintomi di questa patologia si presentano già dopo 30 minuti dall’assunzione del prodotto che contiene la sostanza incriminata.

Studi medici a riguardo hanno indicato 3 differenti tipi di intolleranza al lattosio:

  • La prima si presenta sin dalla nascita ed è dovuta all’assenza, sin dai primi giorni di vita, dell’enzima lattasi. Le prime poppate causano disturbi intestinali al bambino che dovrà essere nutrito con formule senza lattosio. Diciamo, però, che questi casi sono davvero rari. Più diffusa, invece, nei neonati è l’allergia alle proteine del latte vaccino, una condizione che si manifesta più di frequente durante i primi mesi di vita del bambino. Entrambe le intolleranze producono sintomi molto simili ma, nel caso di allergia alle proteine del latte vaccino si associa la presenza di orticarie o rash cutanei.
  • La seconda è molto più diffusa e colpisce le persone in età prescolare-scolare, quando l’attività dell’enzima lattasi si riduce progressivamente fino a scomparire.
  • La terza, infine, si può manifestare a causa di diarrea acuta infettiva, cioè in presenza del rotavirus: in questo caso l’intolleranza regredisce nel giro di 3-4 mesi.

In caso di intolleranza al lattosio l’unica cura possibile consiste nell’eliminazione o nella riduzione del lattosio dalla dieta. Il lattosio, però, non sempre deve essere completamente eliminato. Infatti, ogni soggetto può tollerare un certo livello di questa sostanza oltre il quale si presentano i sintomi sopra indicati.  Per questa ragione è fondamentale individuare la quantità tollerata tramite esami specifici.

Nel caso ci siano sospetti di intolleranza a questa sostanza, è possibile sottoporsi al cosiddetto test del respiro o breath test. Tramite questo esame si valuta la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata dopo l’assunzione di lattosio. Poiché la fermentazione dello zucchero non digerito produce idrogeno che viene eliminato con la respirazione, in caso di intolleranza al lattosio si assiste ad un picco di concentrazione di idrogeno nell’aria espirata. Per questo il test del respiro è tra i metodi migliori per individuare la presenza di questa patologia.

Intolleranza al lattosioEliminare il lattosio dalla dieta non è così semplice come può sembrare, perché, non tutti sanno che il lattosio non è solo il principale zucchero del latte, ma è presente anche nello yogurt, nella panna, nel burro, nei fiocchi di latte, nella mozzarella, nella ricotta. Non solo, ve ne sono tracce anche nelle cipolle, nei broccoli, nelle uova, nelle pere ed è pure un additivo presente in alcuni insaccati, nei farmaci e negli integratori alimentari. Nei casi di soggetti particolarmente sensibili è importante assicurarsi dell’assoluta assenza di lattosio da ogni cibo consumato.

Inoltre, il lattosio è presente in:

  • pane e altri prodotti da forno
  • cereali per la prima colazione
  • purea di patate istantanea
  • margarina
  • carni
  • insalata
  • caramelle e altri spuntini
  • miscele per frittelle, biscotti e torte
  • surgelati
  • pillole anticoncezionali 

Un utile metodo per individuare tracce di lattosio negli alimenti è quello di leggere con attenzione le etichette dei singoli prodotti. Chi, però, soffre di intolleranza al lattosio lieve non è costretto ad eliminare tutti questi alimenti dalla propria dieta. Generalmente facendo delle prove, eliminando alcuni cibi e continuando a consumarne altri, è possibile individuare cosa è bene non mangiare e cosa, invece, non provoca alcun disturbo.

Sapersi alimentare bene e conoscere i cibi che si consumano può aiutarci a mantenere sotto controllo l’intolleranza ed a condurre una vita normale senza dover combattere con i fastidiosi sintomi a cui questa è associata.

I commenti sono chiusi.

Privacy: questo sito usa cookie. Leggi l'informativa per i dettagli. OK Privacy Policy